Dizionario Sararlo-Italiano

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SKY BAR - Tai di Cadore (BL)

Powered by Sararlo 12 September 2005 ·

La voce amica è affidabile. Per mestiere fa il produttore ( "e non l'imbottigliatore, come il 90% dei colleghi") in quella landa conosciuta anche come Prosecco County.
Essendo quotidianamente a contatto con trattori e osti vari, ne percepisce la tessitura, l'impegno con una visione diversa e complementare a quella che può essere la sensibilità del comune palato di passo. Le sue dritte sono sempre valutate con attenzione. "c'è un cabiotto vicino a Cortina che devi conoscere".

Cabiotto starebbe per... tabià o giù di lì, rustico atto, in genere, ad accogliere roncole e maggese, oppure, può essere anche una ex stazione di skilift, come è, in questo caso, lo Ski-Bar di Tai di Cadore. Siamo ad una trentina di chilometri a sud di Cortina; dalla strada il "cabiotto", interamente rivestito di assi di legno, appare addobbato in maniera buffa con luminarie quasi fossimo già a Natale. Per un attimo, da come si staglia nel buio della valle, vi ricorda il "Porki's", mi pare di Animal House, ma qua trovate prevalentemente famiglie in trasferta vacanziera frullata a qualche autoctono, e poi si mangia solo agnello.

Riccardo, il patron, è un personaggio singolare, come il suo tabià, ma di questo ne parleremo dopo. Al principiare arriva in tavola un Affettato che ti par di tornare al "chissà chi lo sa" di febocontiana memoria. Pare agnello, pare, forse, chissà. In effetti è un prosciuttino affumicato, ma di provienienza piemontese, con un filo d'olio, salsa di olive taggiasche e due spicchietti che ricordano una tigella.

Delicato, saporito, come incipit non è male. Ormai lo skilift lo abbiamo inforcato, siamo "seduti" comodi, vediamo a quali vette del gusto ci porta la cucina del Riccardo...
Si sale, arrivano due Tortelli...alla carbonara. La Pasta è buona (qualche incertezza di cottura sugli spigoli, un po' più di "sciolina", la prossima volta), l'impasto è divertente: patata, salsiccia, uovo. Manca qualcosa? No perchè la Pancetta è 'n coppa ai due tortelli, leggermente gratinati peraltro. Ottima, una carbonara rivisitata alla cadorina. Proseguono le danze:Let's twist again, pardon, pasta again, sottoforma di Tagliatelle biturbo, alias tagliatelle doppie (cioè a quadratone grosso),
con praga, parma e Dobbiaco fuso.  Un piatto banale, in realtà molto elegante, che, all'apparenza, potreste trovare dappertutto, e infatti, magari in promozione, lo addocchiate pure da Spizzico, ma...ma sta porprio qui la differenza. I sapori li sentite tutti, le tagliatelle formato XXL sono veramente le migliori per assorbire umori che però non sono nè unti nè bisunti, e il palato ringrazia, non ha bisogno di Mastrolindo o di Mastrobernardino per ripulirsi le pareti.

Orgoglio del Riccardo è affermare che la sua cucina non puzza, banditi aglio e cipolla. Viene a mente un famoso espisodo di millantanni fa che vide protagonisti
un giovanissimo Veronelli e un già esperto Carnacina in un famoso restaurant londinese. Tralasciando la storiella, pure divertente, ne emerse una delle pillole di saggezza della cucina di sempre. Per un bravo Chef, la sfida è anche fare un ottimo Uovo in tegamino. A Tai di Cadore non siamo a Londra, Riccardo non è Carnacina e noi siamo solo dei Sararlo de' borgata, eppure quelle tagliatelle ce le ricorderemo...

Proseguiamo. Arriva un Lombo.
A guardarlo si capisce più o meno la pezzatura della possibile bestia candidata, ma qualche incertezza permane. Alla fine siamo sempre in ovino district, ma stavolta si è tracimato in transalpinia e chi si presenta? Ve lo ricordarte l'Agnello pre salè? Roaring Eighties, come i Cugini di Campagna o la Premiata Forneria Marconi ....Welcome Back Kotter, era tanto che non ti gustavamo.

Accompagnato da una salsina birba con aromi vari, erbe, cognac zafferano e altro; non è stato il piatto memorabile della serata ma non ha nemmeno sfigurato rispetto agli altri. Che strano. Siamo in territorio vocato all'Agnello Alpagoto e qua siamo volati di palato prima in Piemonte e poi in Bretagna; il patron è bellunese doc,...mah, forse vuol provarsi con sfide foreste, ma tant'è, a pochi chilometri, se volete, vi potete pappare i migliori esemplari autoctoni alla Locanda San Lorenzo, neanche mezz'ora di macchina. L'atmosfera diventa ...caciarona con un ottimo Monte, una specie di carnia a media stagionatura, versante belumat, la Carnia è "di là dal fiume, sull'acqua" a pochi chilometri.

Segue dotta disquisizione sul lavoro dei malgari e sul prodotto che vi arriva in tavola; interessante, a testimonianza che Richard from Belùn la materia prima la conosce come le sue tasche, e questo a futura memoria. Sui dessert si incrocia una Bavarese alle Nociole con Salsa al cioccolato veramente notevole, complimenti, al che l'Elfo del cadore ci spiega che la particolare "piacioneria" del piatto è dovuto all'uso di tecniche normalmente praticate in gelateria, e ci mancherebbe, siamo a pochi chilometri da Longarone, il klondyke della gelateria europea. Oramai stiamo per staccarci dallo skilift, la salita di portate è stata piacevole, ma la chicca, quella vera, ci attendeva al varco, sottoforma di una Grappa in 3D: splendida al naso, al gusto e il retrogusto lungo richiedeva urgente un bis di rinforzo, laddove l'equilibrio di una personalizzazione fata in casa con il cumino la rendeva veramente henokien alla memoria, sezione spiriti e folletti.

Altro che quella miriade di sedicenti "fatte in casa" che si incontrano dalle Alpi Giulie alle ...Apuane che stanno a questa come brutte imitazioni del made in China nel fashion system.  E arriviamo alle quattro chiacchiere che carburano al meglio un'esperienza che si è rivelata divertente e piacevole.

Riccardo non è di primo pelo. Dieci anni fa aveva condotto alla "Stella" il Ginestra di Pieve di Cadore, poi, per i misteriosi sentieri della vita, ha cambiato tutto e ha voluto ripartire da Ski.Bar. La filosofia dell'uomo è originale.

Show.man, quando serve, a tavoli che possono venire occupati sia da autoctoni così come dai vari idiomi che rendono Cortina meta internazionale, ha scelto anche la via dell'originalità. Al suo tavolo non troverete i Casunziei, il Capriolo ai mirtilli, o meglio, forse li potete anche trovare, ma la sua "Carta che non c'è" si fa un po' guidare dall'estro e dal mercato e "scritta" poi da lui, voce only. Ecco la spiegazione del perchè ha scelto di non adottare la Carta. "Più o meno la clientela la riesco a capire e a guidare. So cosa c'è nella dispensa".

( e la cucina, pur professionale, non è una Plaza de Toros...) "Se io adottassi la Carta, magari da un tavolo mi arrivano ordinazioni diverse una dall'altra, e in cucina poi sgobbano al calor bianco. Invece io riesco a "far scegliere" ad ognuno quello che ritengo possa gradire meglio".

Risultato. "L'avventore è contento; in cucina lavorano senza aver la lingua fuori e riesco anche a fra mangiare piatti diversi ad ogni tavolo" (calcolate 40-60 coperti). Sembra facile a dirsi. In realtà, per farlo bene, bisogna avere i contro...casunziei.
Per la carta dei vini il discorso è speculare. Per la cronaca abbiamo bevuto un Pignoletto dei Colli Bolognesi (Cesari Label) e un Merlot delle terre laziali (targato Fontana Candida): nulla di stratosferico, ma i calici erano valletti inappuntabili e discreti ad accompagnare i piatti.

Il nostro è maestro nel far girare i calici a degustazione, ma questa è un'altra sotria.

Che dire. Locale sobrio; cucina personale, "personaggio" garantito a farvi passare due ore in santa pace e magari coinvolgendovi lungo il suo percorso del gusto. Clientela conseguente, ad antropizzazione controllata; ci siamo dimenticati di guardare gli adesivi immancabili alla porta d'ingresso, ma forse c'erano "Marta Marzotto? No Grassie" e pure "Locale Alba Parietti's Free". E per fortuna che c'è il Riccardo.
Prosit.

p.s.
30-40 Eurazzi e tornate a sciare contenti

Trattoria Ski Bar
Strada per Cortina d'Ampezzo
Tai di Cadore
Tel 0435 - 500 095
Chiuso il Lunedì.
(Tuttavia, fuori stagione, siete sicuri di trovarlo aperto tra il venerdì
e la domenica)  

 

Categoria: Sararlo Graffiti

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