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APPUNTI E CONTRAPPUNTI

Powered by Sararlo 16 January 2005 ·

Delle tante sclerate pubblicate in questi anni su Idr, questa fa un po' sorridere per la sua seriosa ingenuità di allora. Adesso che, almeno personalmente, si usa il Cell. per mascherare arate di appunti e si spara a raffica di megapixel senza pudore ... comunque la passione di allora è la stessa, sempre la stessa, forse anche più "matura" (?) e rafforzata ... 

Da recenti post è emersa da parte di due amici (Ruggine & IFS) una domanda. Come ci si organizza nel ricordare un'esperienza gastronomica, per parlarne poi non solo, eventualmente, in questo NG. , ma anche con amici o in situazioni varie. Parto dal presupposto che siamo in molti qui a fare più o meno spesso Rece
o, comunque, a riferire impressioni molto puntuali su esperienze (in positivo o negativo)avute in diversi locali anche a distanza di tempo. Se interessa e può stimolare discussione apro le danze con la mia esperienza. Premessa. Come penso si sia capito, coltivo questo hobby da oltre ventanni. Considerandolo appunto un hobby, quindi un di più alle esigenze normali della vita comune, anche se molto gratificante sotto vari aspetti, non solo di panza ma anche per lo straordinario volano culturale che l'esperienza gastronomica può offrire, ritengo che quando, per mangiare, si superano i 25-30 euro, si entra in una dimensione che richiede, rende opportuna, una sensibilità diversa, partendo ovviamente dal presupposto che non si va in un locale da 200 euro per sentirsi socialmente gratificati e che non si stappa ogni volta un Clos du Mesnil per l'appagamento di apparire un paperone da strapazzo di borgata.

Detto questo. Svolgendo nella mia vita tutt'altro, e non avendo mai seguito corsi nè di sommelier nè di cucina d'alto bordo, mi considero un perfetto autodidatta.
Sommando quindi le curiosità gastro.culturali con una sorta di educazione sentimentale "fai da te", da sempre ho cercato di ricordare le esperienze di piatto o di bottiglia, sia per il piacere delle stesse, che per costruirmi, un po' alla volta, vari piccoli amarcord di storia vissuta e di esperienze utili anche a futura memoria.
Confesso che molti anni fa prendevo appunti quasi di nascosto, vergognandomi di apparire uno 007 qualsiasi. Niente di più sbagliato. Poi, il tempo, l'età, lo schiarirsi dei capelli mi hanno confortato che, in fondo, non c'era nulla di male. Se fai un centinaio di chilometri per sederti ad un tavolo, magari sborsi cifre anche considerevoli, è veramente uno schiaffo alla realtà leggere il menù, restituirlo al cameriere e poi, per gustare gusti e retrogusti, affidarsi un po' alla propria memoria e un po' alla memoria,cortesia di gente che, non sempre, ricorda per prima cosa ti sta servendo. Ultimamente, oramai in quasi tutti i locali, ho trovato un netto miglioramento in materia, ed il personale presenta il piatto come fanno le signorine buonasera della TV, spesso con partecipazione vera e non per dovere contrattuale e, per fortuna, sta sparendo quell'odioso stereotipo di ripassare, al depor di posate, chiedendo uno scontato "è piaciuto?". Ora mi piazzo con il mio bel taccuino sul tavolo, chiedo di poter tenere la Carta del menù a fianco così da ripassarmi bene i fondamentali del piatto quando questo mi arriva al cospetto e, magari, nelle quattro parole che si possono fare con il cameriere motivato ed entusiasta o addirittura con lo Chef quando fa il giro pastorale per i tavoli, non disdegno di trascrivere al volo alcune battute, alcuni concetti, alcune caratteristiche di prodotti e produttori. Per di più, essendo un collezionista di Menù, se la cosa merita, oltre a chiedere il Menù (praticamente sempre), chiedo anche dedica mirata allo Chef. Pensate che questo per loro sia un problema?
Aimo Moroni, una sera, compiaciuto mi raccontava che a lui chiedono come souvenir circa 1000 menù all'anno. Mi scambianmo per un guidaiolo? non me ne importa nulla. Non sono passato ad un  take away per un mordi e fuggi di pasta e pummarò. Tra l'altro, dove chiedo dedica, automaticamente declino le mie generalità e quindi il problema "del guidaiolo" non esiste. Inoltre, anche dal Blog di Bonilli, ci si interroga se gli Chef possono essere Autori.
Per me si, e perchè quindi non prendersi appunti per ricordare emozioni, invenzioni che questi personaggi compongono tra i fornelli?
A conforto di questo mi sovviene un articolo della primavera scorsa della ormai fu "Gran Gourmet". Il titolo più o meno era così "come farsi trattare bene a tavola" e, tra i vari consigli, c'era proprio questo. Mi ha fatto sorridere. Maldestramente, da annni, l'ho sempre fatto e continuerò a farlo anche perchè la casualità della vita mi ha portato a conoscere diversi personaggi del mondo mediatico gastronomico e quindi, nella consueta comunicazione che ne può derivare, le citazioni devono essere abbastanza puntuali. Quindi rivolgo una domanda a coloro che sino ad ora hanno avuto la pazienza di arrivare sin qui. Premesso che a tavola si va per divertirsi, perchè vergognarsi di tirar fuori un taccuino e segnarsi quattro appunti?. La combriccola di amici che frequento all'inizio aveva lo stesso pudore, poi, un po' alla volta, ha preso confidenza e adesso, quando ci si trova, si mangia, si beve, ci si diverte e si mette per iscritto quello che si vede e che passa per la testa.
E' vero che dalla sala e dalla cucina possono guardarvi un po' così, ma questo capita solo all'inizio. Quando non conosco l'ambiente esordisco subito dicendo che chiedo il permesso di potermi scrivere qualcosa. Non ho mai avuto problemi. Se siete commensali che dimostrano di voler apprezzare il meglio e il più possibile
di un'esperienza troverete sempre, o quasi, complicità divertita. Anche perchè, sino ad alcuni fa, i cosiddetti "guidaioli" erano visti come rara e temuta avis, adesso, con il moltiplicarsi delle forme di comunicazione ( vedi questo NG, ad esempio) e con l'affinarsi di entrambi gli attori in gioco: i proponenti (cioè Chef e Patron) e i consumatori (gourmet, ghiottoni, onnivori vari), il gioco stesso, appunto, almeno per me, diventa ancora più interessante e divertente. Prosit. Sararlo.

 

Categoria: Sararliche

Tags: Menate, Idr

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