Dizionario Sararlo-Italiano

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DAL VERO - Badoere - TV

Powered by Sararlo 07 September 2005 ·

Ivano Mestriner è un bel tomo. Chi si occupa di gastromondo sa che, per molti Chef, 1 o 2 piatti simbolo li accompagneranno per il resto della loro vita professionale. Prendete Gualtiero Marchesi; il suo Risotto con la foglia d'oro è il primo riflesso pavloviano che vi viene alla mente, nonostante le decine di prove
d'Autore che ha lasciato nel ricordo di ogni palato che si rispetti. Venendo ai nostri giorni, non si può certo dire che Massimiliano Alajmo, sia uno cui difettino fantasia e creatività  ad esplosione multipla. Il suo Cappuccino di seppie al nero è link immediato con l'universo calandroso. Ivano Mestriner è una storia a parte.
Il ragazzo è un predestinato, farà strada, quanta non si può immaginare, ma già a fine anno se ne avrà un riscontro attraverso i media ufficiali che distribuiscono commende gourmand. Il buon Ivano "Dal Vero", come lo chiamano amici ed estimatori, tuttavia ha un problema. E' un Catapulta Jones dei fornelli. E' uno che sforna minimo 3, 4 piatti nuovi a settimana, l'è che lo trattengono anche. Di questi piatti, alcuni, veramente, sono già degli istant classic. E' storia di ieri, vedere il Piovraburgher (cfr. Mucca Pazza, alias Il Gastronomo Riluttante), geniale nella sua semplicità; nello stesso periodo a noi c'aveva fulminato la Vellutata di Porcini con Ostriche, segnalazione regolarmente postata sul NG., e gli esempi potrebbero seguire dozzinali (nel senso numerico) lungo le plurime visite effettuate dal novembre '04. Ma qual'è il problema. Vai. Trovi due, tre piatti che sono autentico viagra per papille e derivati; a qualcuno devi rinunciare, ma dici, beh, torno tra dieci giorni, magari con un compagno di merende degno della pugna. Torni, ti siedi, apri la "Carta", trovi metà di quello che c'era prima, l'altra metà sono tutti piatti che escono dalla Nursery dell'Ivano e la giostra ricomincia. Insomma, non fai in tempo ad affezionarti ad un piatto, a chiederne un bis, che devi sempre e comunque ridistribuire le tue pulsioni affettive. Aniway, il ragazzo è giovane, talentuoso. Gioca in cucina e sui piatti con quella verve, quel talento naturale, che aveva il Golden boy nei campetti dell'oratorio della sua Alessandria, o Schumy baby quando derapava con i go-kart del papà. Ti dici. Crescerà. L'età porta consiglio, saggezza e maturità, e magari quella Creme Brulè al Foie gras e tartufo la prossima volta la ritrovo. Già, la Creme Brulè al Foie & Trifola ...andiamo con ordine. Neanche il tempo di aprire nel dopo ferie e la Carta è tutta nuova. Eravamo andati a fargli gli auguri prevacanzieri a fine Luglio. Di allora è rimasto solo il Piovraburgher, come volevasi dimostrare.

Saluto della cucina con uno "Spuntì" di Lingua salmistrata. Lingua lavorata, mantecata, pappata in un baleno tanto è buona. Fritto di Bosco. Ci sono, alla base, delle Finferle, piccoli funghetti che puoi confondere con i chiodini. Sopra un Porcino tagliato in due "con l'itterizia", tanto è verde, ma è perchè la pastella è stata bistrata con del trito di prezzemolo. Simpatiche le Finferle che, anche fisicamente, fanno il verso ai pesciolini di tradizionale frittura adriatica. La Creme Brulè. Il genio sta anche, da una base semplice, stravolgere il tutto con intuizioni che solo sana follia può carburare. Non c'è niente da dire. In tutto e per tutto è una Creme Brulè.
La annusate e capite che un conto è vedere la Bellucci al Museo delle cere, un conto è avervela di fronte in ... carne e ossa. La possedete senza ritegno (la Crème, non la Bellucci), tanto è intrigante la rivoluzione copernicana dell'Ivano che ha trasposto, tra l'altro, all'antipasto un classico dessert. Prendete un aereotaxi, l'auto blu di Fazio (tanto, forse a lui non servirà più...) e precipitatevi (o, per far prima, paracadutatevi) su Badoere downtown. Vellutata di fagioli di Lamon con frutti di mare all'olio piccante, trancio di branzino e fazzoletto di scampo. Ottima, la vellutata è molto muscolare, forse i frutti di mare, in questo caso, erano stati scartati alla leva, buoni ma gli mancava quel tocco in più. Una pura questione di pescato quotidiano, perchè il piatto funziona. Zuppa di ovuli con animelle fritte. Il clichè è simile al precedente. Animelle da Paradiso, piano nobile...arcan..geliche (Cazza Tuning, of course). Personalmente, tuttavia, ho trovato che gli ovuli, zuppati caldi,
perdevano alcune delle loro caratteristiche (leggi profumi e fresca croccantezza); sarebbe bello rivisitare il piatto in chiave fredda per vedere l'effetto che fa accussì la componente micologica. Trippa di maialino con chiodini. Se siete amanti delle frattaglie, ma sino ad ora nella vostra vita (pardon, nella vostra panza) si erano intrufolati solo villi digestivi bovini, provate i cuginetti suini, fantastici ( e quel malandrino dell'Ivano ci aveva sedotto con le trippette di gallina, da paura, provare
per credere, ma è la solita storia del sedotti e ... abbandonati; si sta facendo una petizione scritta tra gli avventori più fidelizzate per "...à ridacce è trippe de pollo"). Pancia di Vitello con purè di sedano rapa e finferle saltate. Non è descrivibile.Forse solo lcr ha avuto la fortuna di potersela procurare "alla fonte". La mattonella della Pnacia, detta anche Biancostato, è napoleonica nella sua componente di cotica e di ciccia sottocutanea. Un bon bon lipidico per cui potreste anche trovarvi davanti al Plotone della Legione Straniera, guardarli con sufficienza e dirgli..."fate pure", a meno che non abbiate ancora qualche telefonata da fare...
Ecco. Questi sono gli Instant Classic dell'Ivano da Baodere. Oggi è così, domani chissà. Una chicca in anteprima per gli amanti delle frattaglie. A Fine settembre partirà una sezione della carta specificatamente dedicata al quinto quarto. La speranza che qualche piatto diventi finalmente stanziale potrebbe diventare una concreta realtà. Mai mettere limiti alla provvidenza.

Ristorante DAL VERO
Piazza Indipendenza,24
Badoere di Morgano (TV)
0422 739 614

Categoria: Sararlo Graffiti

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