Dizionario Sararlo-Italiano

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OSTERIA DEL MINESTRAIO - Rastignano di Pianoro (BO)

Powered by Sararlo 03 October 2005 ·

Serata esilarante. Ho giocato "a moscaceca" con il buon Piero, da perfetto (?) bloggarolo, cogliendo in lui, progressivamente, un misto di sospetto e di piacere da oste della buona condotta, la sua. La conferma, però, conoscendolo, appunto, alla ceca, della sua bravura e della sua passione ... con un' unica "fissa" - webbarola - che qui, però, tralascio.

Ciao Piero!

..mi vien che ridere, così, a memoria, recitava uno dei refrain di un Montesano d'annata quando gli veniva da commentare un episodio dai risvolti in qualche modo comici o paradossali o divertenti...fate voi.

Allora, chi sia Muccapazza oramai è cosa comune nella gastro.web community; chi sia veramente sono forse in pochi a saperlo oggettivamente. Al di là dei paraventi che lui costruisce fatti di lustrini e paillettes presentati nelle oramai sporadiche uscite su IDR o, invece, nel suo affermato blog "Il Gastronomo Riluttante", dove, peraltro, lo stile cambia radicalmente, Piero Pompili è un bravo e serio "Oste", forse non della malora, parafrasando un celebre libro dei seventies di Luigi Volpicelli, ma un professionista che vive a tuttocampo la sua esperienza e la sua passione, alternandosi tra la sala del suo locale e quel firmamento della comunicazione quale può essere il web, appunto, condimento sempre più presente a speziare umori e passioni di chi , utente o fornente, va oltre
pignatte e stoviglie assortite.

Un po' ci eravamo documentati, invero, e quindi sapevamo che la proposta era originale, in linea con il personaggio, peraltro: only primi, minestre nella tradizione, sia esse liquide che solide, ergo per cui, della serie elemntare watson, non potevamo che oltrepassare la soglie de "dal Minestraio".
Ed è qui che ci veniva da ridere, perchè, trincerati da nome altrui (e relativo telefono) sapevamo di venire direttamente squadrati (peraltro con studiata nonchalance) già dalla soglia con parametri biometrici anti.som come si usa in aereoporti & caveau. Conoscendo abbastanza bene i processi logici del nostro sapevamo che, ad ogni commento, richiesta o altro, scattava in Crazy-Cow una scannerizzazione del suo data base per cercare di capire chi fosse quel signore del tavolo x (guidaiolo,forumista, uno scrotoclasta qualunque...). Noi sapevamo che lui non sapeva....e via via lungo la serata che si arrovellava su questo.
Aniway, non volevamo tendere il tranello al buon Piero, ma solo goderci lo spettacolo di qual'era la sua realtà quotidiana, in una trincea che poi lo vede competente ed appassionato blogger e opinionista via mouse.

L'esordio è topico. Neanche il tempo di sederci e allacciare le cinture che arriva una coppia che, già dai tratti lombrosiani, non ha più nulla da dirsi, figurarsi a
tavola. Mentre il marito alternerà lo sguardo per tutta la serata tra il soffitto ed il pavimento, madame esordisce dicendo che lei mangia poco... e siamo in un locale in cui la proposta minestrante si alterna in una decina di piatti in sequenza logico-gustativo-muggente. Forse l'avrà mandata alla malora (il marito cercava espressione conseguente nell'oste...), ma il Piero è stato all'altezza della situazione e con la nonchalance degna di un Chiambretti con una spruzzata
di Totò, ha completato il siparietto con un complice, "ma non importa, lei può mangiare quello che vuole..." L'esordio non è male. L'uomo ci sa fare e recita a soggetto.

Ok, Collina da il fischio d'inizio, palla al centro e pedalare. La Carta si presenta con il "Menù Guidato Degustazione", i magnifici dieci della casa cui già accennato, più qualche proposta per dare companatico al resto. Adocchiamo "Il Culatello", di tale Gino Fereoli, ma più che "Il" è "un" culatello, e, poscia, nel confessionale, lo stesso patron ammetterà che è ancora alla ricerca di quello giusto... ma l'uomo è tenace, la sua ricerca verrà premiata, specialmente se passerà dalle parti di Romanengo...

Minestraio's Blues, 1° movimento: Crema di fagioli cannellini con chips di pane ed olio al rosmarino, veramente buono, con un sentore "orientale" lasciato dal profumo e dal retrogusto della componente olearia...voi direte, ma il rosmarino è mediterraneo, e noi vi rispondiamo, ebbè, il gusto è personale, il quel momento ci girava così. La coppia riluttante, in un angolo, si alterna nel quadretto già descritto, una mangia poco e parla gesticolando, l'altro mangia e guarda un po' su e un po giù. Per fortuna arriva un altra coppia. Lei un misto di parrucchiera estetista, con un body trasparente sotto la giacca di Hell's Angels che viene sfilata studiatamente dopo un po' (la giacca, non il body); lui probabile pedàloista rivierasco con anelloni e ciondoloni dorati che alterna il zoom pupillare tra il piatto e il profondo decollete della signora. Noi, essendo arrière, ci beiamo di promettente fondoschiena lampadato e palestrato. I due non sono certo dei Riluttanti, tantomeno a tavola.

Intanto era arrivato un Tre Monti (le due parole sono staccate), sottoforma di una piacevole Albana millesimata 2003, i cui sentori di pera surmatura si erano benissimo abbinati al rosmarino dai sentori orientali.

Si prosegue con dei Sedanini all'uovo in mousse di mortadella al profumo di noce moscata, un piatto piacevole, ma sovrastato poi da un ottimo Riso(tto) Carnaroli mantecato allo zafferano, emulsione di liquirizia e trucioli di ricotta affumicata; uno dei piatti migliori della serata, se non "Il" piatto, anche se vi era, forse, una leggera prevalenza della ricotta, mentre il gusto lungo della liquirizia ci accompagnava piacevolmente nei saliscendi del Tre Monti anzidetto così come l'occhio
del nostro dirimpettaio agilmente roteava sulle curve a malapena coperte della parruccchiera estetista-non-riluttante-magari-metti-pure-ninfomane.

Nell'altro tavolo la scenetta era la medesima: lei parla, lui non la guarda.

E vai con dei Cappelletti farciti di patate su passata di melanzana e prosciutto croccante, ottima la salsa di base, arricchita con qualche piccola presenza suina che comunque certificano non essere salsiccia. Dobbiamo chiedere il cucchiaio apposta per fare scarpetta gentile e non alla Di Pietro, per intenderci. La Lasagnetta gratinata ai funghi porcini è nella norma, così come il Tagliolino con seppia, fagiolini e peperone ed una breve comparsata di pesto.

Buone anche le Orecchiette con broccoli, olive nere, pancetta e pecorino, la pancetta saltata mo' di julienne; un piatto ben contrastato, dai gusti muscolari, anche se ci siamo divertiti di più con i Passatelli asciutti in ragù bianco, pinoli, uvetta in salsa di parmigiano ... ottimi, tanto che anche qui abbiamo chiesto cucchiaio scarpetta per ripulire ad hoc fondina gourmand. Nel frattempo il Tre Monti s'è ammosciato a fondo boccia per lasciare il posto ad un Tizzano, che invero non c'ha ...attizzato assai, al secolo un Cabernet sauvignon riserva fatto in loco dal nobile blasone meneghino di Visconti Sforza di Modrone... in questo caso ha vinto l'Albana Tre Montiana.

La serata volge al desio, le due coppie, riluttante e non, proseguono la serata come si poteva immaginare vedendoli all'opera gourmet, ognuno per i sentieri del proprio destino e a noi invece ci arrivano dei Tortelloni farciti di ricotta e spinaci, caramello al vino rosso e semi di sesamo, questi ultimi con un tocco un po' trendy, ma che, comunque, non stonava nel contesto. Nei titoli di coda, arivati al 10° livello minestraio, troviamo degli Gnocchi di farina di semola gratinati alla provola affumicata adagiati su purea di broccoletti...non male, ma tra Riso, Cappelletti e Passatelli ci eravamo attizzati di più.

A seguire sweet end con 3 creme bruleè (Mou,Nocciola,Caffè), Semifreddo di yogurth ai frutti di bosco, Semifreddo al cioccolato e, il migliore, un Semifreddo al marzapane con cialda di mandorle. Anghelu Ruju a far comarò.

Come vedete, sarà che qui siamo sulla Strada della Futa, e la Mille Miglia ha visto passare i Fangio e i Marzotto, ma dalle parti del Minestraio non ci si risparmia e, tra primi, dessert e quant'altro vi fate pure voi la vostra mille miglia ghiottona. Alcuni piatti sono di eccellenza, altri normali. In tutti, comunque, traspare la passione del Piero-Mucca (certamente non pazza). La Cantina è gestita con oculata attenzione per il terroir, senza trascurare etichette nazionali di impegno e spessore. Mucca, dal vivo e soprattutto all'opera, certifica quanto sostiene nei suoi post, persona capace, competente, appassionata, coerente quindi con il suo modo di mediare passione e conoscenza come appare dai suoi scritti.

Il locale ha una clientela mediamente under 30, e quindi possiamo sostenere che Mucca, nel suo impegno quotidiano, sente la mission di far crescere e maturare giovani palati Riluttanti free, proponendo piatti e materie prime non banali. Per il palato di lungo corso la sua tavola è curiosa, ma diciamo che ci si può venire sopratutto per vedersi materializzare dal vivo questo personaggio che si può magari conscere o immaginare vai etere, e la chiacchierata finale, a identità dello scrivente svelata è stata piacevole e conseguente, dopo essersi goduti il siparietto della serata, come descritto all'inzio e con il paicere di presentarsi alla fine con un "compimenti, Mucca..." non siamo su scherzi a parte, ma è il Sararlo che ti saluta e si complimenta. Un raglio complice.

Osteria dal Minestraio
Via A. Costa,7
Rastignano di Pianoro (BO)
Tel.051 - 742017
Apre la sera
Chiuso il Lunedì.
Costo medio 30-40 Euro

 

 

Categoria: Sararlo Graffiti

Tags: Muccapazza

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