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CAFFE' RISTORANTE IMPERO - Sizzano (NO)

Powered by Sararlo 09 May 2008 ·

Strano posto il  novarese.

Vai da una parte e ti trovi la Trattoria Macallè, giri dall’ altra e ti imbatti nel Ristorante Impero.

Abbiamo cercato il Pub Bella Abissina … sono in attesa della licenza.

Mentre il Tom Tom, quello vero, vi porta dall’ autopista alla salida  di Romagnano Sesia, voi seguite lesti il vostro Tom Tom di Gola perchè l’outlet di Loro Piana è lì, a due passi, tentatore.

Fermatevi solo se avete qualcosa da farvi perdonare, molto o poco non importa, dalla vostra controparte muliebre.

Vuoi mai che, dopo due colli griffati L.P., non vi si conceda bis ad una Paniscia o a un po’ di Lardo autoctono.

Sizzano è a due passi.

Borgo sabaudo a tutti gli effetti. Casucce basse, pergolati, trigonometrie viarie da casa Fiat, comode se viaggiate in Apecar.

Il locale protagonista della food opera è lì, decoroso e quasi austero.

Interni ben curati, insomma un locale della buona accoglienza comme il faut.

Da segnalare la saletta in fondo a sinistra, giusto per  combriccole che, seguendo la filosofia della sporca dozzina, vanno recintate nei loro riti pagani dalla vista di occhi indiscreti.

Gente, per dirla tutta, che non fareste mai conoscere a vostra figlia … essendone soci attivi e fondatori….

La mission e quella di andare  di terroir di brutto; non stiamo parlando di un thriller in salsa gastrò, ma di appropriazioni di gola territoriale che mancavano alla nostra collezione Panini & Insaccati diversi; Paniscia in primis (e daje, seconda citatio, ma ne avevamo troppa fregola).

Si principia con i Salumi della Casa: si va dal Lardo (ottimo) al Salame della Duja (conseguente) a ‘na altra roba ma, tuttavia, la hola gola se la merita tutta cotale “Fedeghin”, traduzione a papilla di macinato di fegato suino & vaccino.

Consistenza, gusto, retrogusti speziati … basta e avanza.

Lo mettiamo nel cestino di Cappuccetto Grosso e proseguiamo la temporada novarese.

A questo punto sentirete la necessità di chiedere l’indulgenza lipidica, et voilà dei rassicuranti Friscioi, sorta di bietine e catalogna cotte in mix con lenticchie e scorzette di limone.

La Composta di carne bianca alle prugne è originale, può piacere o non piacere à la brigade; a noi è piaciuta, e non certo per piaggeria verso la proprietà imperiale. Buona la Cialda con verdure alla bagna cauda.

Oddio, qua  i soliti sofisti possono accapigliarsi come le migliori sciampiste.

Troppo sale, acciuga prevalente, etc.etc.

Pippe.

A noi è piaciuta, anche perché, proveniendo dalle lande della sopa coada, non è che pasteggiamo di cauda bagna mane et sera.

E arriva Wanda Osiris, detta anche Paniscia, quella novarese, perché pare che, per gli autoctoni,  Vercelli sia … hic sunt leones, o giù di lì.

Buona, anzi, doppia razione.

Doppia razione che abbiamo cercato di giustificare in chiave sociologica.

In fondo qui hanno il riso; il maiale non si negava in ogni aia, anche la più povera; i fagioli, per definizione, erano la carne dei poveri…. ci arrampichiamo (caloricamente) sugli specchi?

Può darsi, è una vita che lo facciamo, perché negarsi al bis di Paniscia ?

La giacca di Loro Piana, a fianco, è stato il passepartout della serata …

Domani andiamo all’ outlet di Bulgari e poi via da …Ducasse.

(n.d.a. eravamo in molti, quella sera, e non il solito Sararlo, a fare coordinato Gola/L.P., giusto per obiettività di cronaca).

Panisciati a dovere non abbiamo avuto il core di negarci a dei Tortelloni di Toma Maccagno.

Maccagno nostro che ti affini tra gli alpeggi, ti abbiamo incontrato anche altrove, ma con te è sempre come la prima volta.

Segue soundtrack di Nino d’Angelo. Magari non c’entra geograficamente ‘na mazza ma, per noi, i Maccagni sono pezzi ‘e core, come gli Scarrafoni.

Sul Fritto misto alla novarese presumiamo che bisognerebbe ragionarci assai.

Nel quaderno delle Sorelle Materassi c’era scritto che, in questi frangenti, usasi umido di lombo e salsiccia, riconoscibili a vista, in effetti; sotto la buccia fritta abbiamo indovinato mela, amaretto (da Champions league) e altre amenità.

Il Gran fritto di Carrù manca ancora alla nostra bisaccia, ma codesta start up novarese ci è stata gradita q.b.

Della Gallinella disossata avevamo letto ed evidenziato tramite googlate mirate che trattavasi della Star locale (with Paniscia).

In effetti è divertente.

Se poi vi capita di andarci tipo Greyhound Food Club, come è accapitato a nosotros, potete assistere alla dissezione  della pennuta (viene avvolta, disossata e spennata, in un telo e messa a sobbollire), gustarvi pure la farcia (fegatini & co., a memoria) e bearvi con gli abbinamenti che sanno di mostarda, salsa verde e delle patate bollite, misere, snobbate da tout le monde.

Del tris di dolci ci sovviene di uno Yogurth alle fragole, di un tortino Chocolat e di un bò che, meschini, non abbiamo memorizzato.

Buoni in vini made by Cantalupo.

Servizio molto efficiente eppur cortese delle due sorelle Naggi:  Emanuela in sala e Paola (timida e brava) in Cucina.

Un ringraziamento ad Al Capone, pardon, Cauzzi, basista novarese/meneghino che, con la consueta e amicale cortesia, ci ha facilitato il deambulare gastrò per lande a noi poco conosciute.

 

CAFFE’ RISTORANTE IMPERO

Via Roma, 13

Sizzano (NO)

 

<@ : imp.ero@virgilio.it

Cuenta gaudia: 45€ ca.

 

Categoria: Sararlo Graffiti

Tags: Paniscia

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