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FUEL - Villaguattera di Rubano (PD)

Powered by Sararlo 05 September 2008 ·
FUEL - Villaguattera di Rubano (PD)

Avvertenza per i naviganti.
Questa agile scheda è imbottita di 1199 gastroparole per 6333 caloriche bt.
Tempo medio di lettura: 4’07”

E’ tutto un gioco di parole.
Lui si chiama Greggio e il suo locale è stato battezzato Fuel, carburante.
In effetti si va da lui per fare il pieno.
Ma non di soli ottani carbura la vita dell’ homo mobilis.

E’ vero che, per arrivare da lui, il Tom Tom vi porta ad una stazione di servizio.
Eppure anche l’altro TomTom, quello di gola, fa il bip achì.

A questo punto, però, non serve Carlo Lucarelli per risolvere il mistero, perché è l’ennesimo episodio di un genio italico che una ne pensa e cento ne fa. Soprattutto qui, al nord. est.

La storia è cominciata alcuni mesi orsono, e ci piace raccontarla, proprio perché la casualità spesso e a volte, rappresenta l’incipit di avventure divertenti..

Villaguattera è  frazione cenerentola di una Rubano nota sinora, urbi et orbi, per augusta consorella: Sarmeola.
Non occorre scomodare ricerche su Wikipedia per capire qual’ è il riferimento che l’ha resa famosa.

A Primavera, tornando da una gastromarathon by Alajmo, ci siamo fermati casualmente a questo distributore a sei zampe per prendere una dose doppia di caffeina rinforzata.
Sapete com’è.

Nell’attesa che il rivolo riempisse la scodella ci siamo guardati attorno, come si usa in questi casi.
Nel soprabancone, al posto dei consueti Fernet, Grappe e carciofi alcolizzati che te vedemo ?
‘na Vitovska, naturalmente by Vodopivec e targata 2000.

Roba da ArcheoEnotheca.
Con fare distratto chiediamo di acquistarne boccia, magari più d’una.
Il barman rimane perplesso, come in quei film del tenente Colombo e va a chiamare il titolare, il Sig. Greggio, appunto.

Nel consueto giochetto del finto gnorri, alla fine riusciamo ad acquistare un ambo del carsico 2000 e Ezio Greggio, pardon Antonio, adocchiato il target, ci introduce oltre le quinte di una Station Service con uso di edicola e grattaevvinci.
 
Casse di Champagne, una Berkel, tavolinetti arredati minimalisti ma con ambizioni di desco gourmet.
“Sa, ci stiamo ancora lavorando sopra. Vorremmo farne un ristorantino a breve. Mi piace andare a  ristoranti, e volevo fare qualcosa di mio. Le pompe vanno da sole, al car wash non possiamo mettere le Pamele Anderson e, quindi, pensi che noia. E’ appassionato anche Lei ? Mai provato Le Calandre ? E qui vicino. La prossima volta, se ha voglia, si fermi prima, venga a trovarci”.

Dissolvenza, lavori in corso, vacanze archiviate.

Fuel è un’ avventura atipica.
Dalla strada vedete pompe, bar, car wash.
Dovete sapere che, oltre la tendina, sul fondo, si apre un altro mondo.
Non siamo alle storie di Narnya, non ancora almeno.

Adesso, nella bella stagione, vi è la saletta ristorante e una dependance all’aperto, delimitata da ampie e discrete pareti ederizzate.
Si resta impressionati dalla distribuzione di casse affastellate un po’ qua e un po’ là.
Se non sapeste prima che il gestore è un appassionato verrebbe da pensare che la Fuel pompe ltd. sia una copertura per il riciclaggio di  bocce barricate & co.
C’è tutta Italia, dal sud al nord e trasversale. Etichette conosciute (Coppo, Ferrari, Maculan) e altre meno, frutto comunque di ricerca evidente.
Abbiamo contato 6 casse di Krug.
Della Berkel abbiam detto.

La proposta è stilata in versione Audio.
“Allora, oggi abbiamo una salsa con Melanzane, Pomodoro e Basilico, oppure un trito di Tacchino con verdure o una Carbonara, appena fatta…”
Chiediamo se servano solo salse, tanto per farsi una bruschetta più sostanziosa o se vi sia anche il companatico.
Gli Spaghetti con melanze e pummarò sono ‘bboni, piccanti al punto giusto; leggermente scarsi di ottani, invece, quelli Carbonarizzati. Un po’ più di pepper e/o parmesan ci avrebbe azzeccato meglio.
Tuttavia, il locale è ancora in rodaggio, ad majora.

Poscia, volendo, potremmo cuccarci un Tuna, alla piastra, tuttavia ci lasciamo traviare (come spesso accade) da Ciccia e dintorni. Fossimo a dieta ci sarebbe anche un Vitello Tonnè (certificato dal “io non metto maionese”); La Salsiccia, invero, è azzeccata, affumigata q.b., ma siamo stati presi in contropiede dalla sedicente “Tagliata”.
In effetti, La Costata va “tagliata”, soprattutto se ti arriva una bestia da 1.060 grammi, come ci viene orgogliosamente presentata, osso incluso.
Bella, cicciotta, marinianamente succulenta, implementata da sale grosso comme il faut.

Greggio si è scelto una Babette entusiasta che traduce sui piatti i prodotti del fuoco amico.
Si discute del più e del meno, per capire un po’ la realtà di questo strano luogo che non ha nulla a che fare con usurati format da Autogrill, Bella Ciao e dintorni.
Nel pianeta carne, tanto per dire, la cambusa viene rifornita da quel “Tex” Bonelli, beccaio montanaro, descritto in note recenti, in ambo con il suo quasi concittadino Sebastiano Gadenz, altro trinciante ispirato della Val Primiera, nel trentino meridionale.

La narrazione procede curiosa, ci si confronta su territori e produttori conosciuti.
Rinunciamo al senz’ altro ottimo Vezzena che ci viene proposto attirati dagli occhi complici della Babette degli ottani gourmet e accettiamo di provare il Tiramisù “appena fatto”.
Oggettivamente si sente che è fresco di conio: un po’di marinatura savoiarda in più l’avremmo gradita, ma si apprezza comunque, del prodotto, freschezza e qualità degli ingredienti usati.

Sul potus confessiamo che non abbiamo voluto tralasciare nessuna pompa conosciuta, nemmeno quella verde o bio che dir si voglia.
Con calice (Bormioli) garibaldino abbiamo inanellato un percorso che ci ha portato da un ottimo Gewurztraminer Castel Turmhof By Tiefenbrunner a uno stratosferico (e biologico) Cerasuolo di Vittoria di Gulfi. Quest’ ultimo veramente stupefacente, soprattutto tenendo conto che era millesimato ’07.
Ma, per i seguaci di Odino, Greggio ha un occhio particolare. Mica Heineken in lattina, che diamine, ma una straordinaria belga ambrata e seducente, dai sentori di miele e florealità assortite, tale Bloembier, messa a shakerare di tirami… glu.glu.

Fuel è un’idea divertente, nata per passione, in uno scenario in tuttaltrecose affaccendato.
Tuttavia ci sono i fondamentali per svilupparla in maniera congruente, conciliando il pieno dello spirito ed, eventualmente, anche quello su gomma.
Si percepisce solidità di base e quindi non siamo, almeno questa è l’impressione, di fronte al capriccio di un gourmet che, non volendo pigramente andare altrove, si è fatto il suo paese dei balocchi gastrici dietro il banco di altro lavoro quotidiano.
Più che altro un’ attenzione che vi consigliamo prima del far comanda di boccia.
Spesso, per chi vive quotidianamente nella sua trincea del lavoro, si tende a fare un po’ di commistione tra pubblico e privato.
Dicevamo  degli innumerevoli cartoni di etichette affastellati ogni dove.
Non è detto che tutti siano di libero stappo per l’avventore assetato.
La Vitovska è ancora lì, in bella mostra, intonsa e intoccabile, idem dicasi per quel Terrano di Zidarich che avevamo adocchiato vogliosi (pur essendo nella vetrinetta temperata era presente solo per uso personale del titolare).
Resta da chiarire se i cartoni colmi di Krug siano lì, vetrina d’acchiappo per l’avventore ingenuo, oppure siano effettivamente disponibili a canna.
In fondo, oramai, tra fare un “pieno” di Krug o di volgare gasolio sta diventando molto più conveniente farlo con il primo.

FUEL
Via Garibaldi 2/B
35030 Villaguattera di Rubano (PD)
Tel. 393 – 9163028
Presso area di servizio Agip Greggio Oil
Chiude il giovedì sera e la Domenica

 

 

Categoria: Sararlo Graffiti

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