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BULGARI TIME - Milano

Powered by Sararlo 30 January 2010 ·
BULGARI TIME - Milano

Non abbiamo mai avuto un particolare trasporto per andare ad annusare le contaminazioni tra le griffe del made in Italy e il pianeta di gourmandia, tranne per una o due eccezioni, tra cui Bulgari, appunto.
I motivi possono essere diversi, ma poiché esulano dallo specifico che riguarda il mondo popolato da paccheri e cicerchie, abbiamo colto l' occasione, nelle brume invernali, per assiederci a questa tavola che da tempo volevamo conoscere.

E' tutto in linea, tutto coerente con l' appeal con cui questo storico marchio, nato a Roma, ha saputo farsi conoscere e desiderare in tutto il mondo.
Già prima del dovuto il taxista passa una sbarra da quartiere protetto; l' entrata all' Hotel segue di un 200m. In bella parade una sequel di supercar da Rodeo Drive: Ferrari, Jaguar, Range Rover. Tutte rigorosamente in livrea scura.

Siamo quasi intimiditi, ci viene da girare i tacchi e andare da Masuelli, c'est plus facile.

Fa niente, tirem innanz.

L'accoglienza è gentile, in stile beauty farm. La miss della reception indossa una mise di taglio orientale, sarà per fare pendant con il personale operativo di sala, che sembra provenire tutto da un casting made in Bollywood.

Interni, design, tavoli e accessori sono sobri, di un minimalismo studiato al microtomo nel suo particolare.
La famosa veranda con giardino è impraticabile, vista la stagione, ma se ne apprezza la giusta fama.
L' area bar ci ricorda certe sit com yankee laddove un giovane Tom Cruise shakerava drink e tisane per la bella gioventù che qui è di Montenapo e dintorni.

La gentilezza del personale è reale, non affettata, pronta ad essere complice, pur secondo lo stile della casa.

La Carta è minimalista. Né troppo, né troppo poco. Bisogna imparare a leggerla. Nella prima riga le grida d'acchiappo (ovvero l' ingrediente principale), nella seconda i dettagli che lo possono rendere ghiotto di comanda. Il tocco di fantasia lo si trova nella rilettura di alcune voci, laddove, al posto del vetusto "Antipasti", vi è uno sbarazzino "Piccoli morsi".

Scaldiamo i motori, che Bulgari ci accompagni in questa sfilata di pret à porter gola oriented.

Si parte alla romana, ovviamente, con Acciughe e puntarelle. Mozzarella e peperoni caramellati completano la squadra. Piatto fresco e piacevole, dove il gioco eletto è tra la mozza e le acciughe.
Il Made in Italy parte bene, non solo al gusto, ma anche per un tricolore cromatico che strizza l' occhio alle due made in japan che abbiamo affianco le quali, ovviamente, non si negano la consueta photo sparata a suon di flash.

Stacco di mano felice anche al secondo "morso". Ovvero un muscolare Polpo con lattuga e bottarga, cui a dare rinforzo sono posti cedro, pistacchi e pinoli. L' intuizione è nella cottura svelta del polpo. Tonico, come i muscoli di Usain Bolt, fresco come Scarlett Johansson. Un binomio impensabile che però, nel Bulgari style, ci può stare. Tutto il resto (pinoli, cedri &co.) completano un' altra variante del vivere mediterraneo come si era intuito dalla proposta precedente.

Impeccabile, tecnicamente, la Tartare di ricciola, con rapanelli e uovo di quaglia (con qualche cappero), tuttavia la concorrenza precedente è fuori quota, e quindi qui siamo nella buona normalità.

La Whine Chart denota un tocco personale. Non ci sono troppi birignao modaioli, ma si cerca l' eccellenza nell' offerta di un particolare che non è di tutti. Ecco allora, a fare squadra, una provvida Marisa Cuomo, così come Emidio Pepe, il Kurni dell' Oasi degli Angeli; si va da Nino Negri al(l' alcolicamente) generoso Dettori. Ci siamo fatti accompagnare dalla buona Vitovska di Skerk, una delle eccellenze delle doline carsiche.

Ai tavoli vi è un melting pot che rappresenta bene questa realtà meneghina aperta sul mondo. Due- tre famiglie brianzole con pargoli e canidi al gran completo, qui in stand by tra una seduta di shopping e l'altra; il trentenne, che non è certo Marlon Brando, accompagnato da due sventole che manco lui ci crede (probabilmente una è la sorella e l'altra la cugina); immancabile il padrone del vapore che è talmente sicuro di sé da condividere con voce baritonale, che si spande per la sala, comanda e relative riflessioni esistenziali con la compagna del momento.
All' angolo bar continua il via vai di miss (reali o plausibili) con relativi guardiaspalla dai (comprensibili) secondi fini.

Molto Milanovendemoda la Crema di zucca gialla con ravioli, curry e provola. I raviolini sono farciti di erbette. La provola c'azzecca, tanto più passa il tempo, acclimatandosi (e quindi ammorbidendosi guaposa) al calore cremoso. La "suca" è muy very light, comunque ottima al gusto. Certo, chi era aduso ai sentori della bassa mantovana farcita di nebbia deve ricalibrare le papille gustative. Tuttavia, qua, ci vengono le Shiffer e le Incontrada, mica i betonieri del Po.

Siamo di buon sentore (light & good) anche con le Orecchiette con broccoli e baccalà. Ci si diverte in più occasioni. Croccanti i broccoli, sapido ma non invadente il baccalà; si gioca bene, sulle ali del gusto, con il pane fritto e le acciughe. Il pepe nero si sente nel finale lungo, piacevole e discreto.

Qua il pane è galeotto. Con l' uvetta, alle olive (per ogni boccone c'è mezzo uliveto), alla carasau.
Nell' attesa delle pietanze, il crunch crunch degli avventori è evidente e costante. Probabilmente chi "indossa" Bulgari ne fa una questione di polso, più che di timori di panza.

Arriva il Galletto cotto al mattone, con bacon, lime e ortaggi.
La cottura è intrigante. La pellaccia croccante si stacca senza fiatare. La polpa è morbida, saporita, per nulla stucchevole. Peccato che il bacon sia un po' troppo all' Arizona style, cotto dal sole (o dalla brace).

Si comincia a virare verso i dolci titoli di coda. Il Budino caldo al gianduia, con contorno di cachi e agrumi vede questi ultimi protagonisti, in una giocosa sinergia, mentre il Budino è un po' come le stelle croniniane ... che stanno a guardare.

Molto più performante, invece, il Tiramisù all' Amaretto, con nutella e gelato al caffè. Trevisani genere nati, aspettavamo i roman lombardi al guado. Qua Sironi se l'è cavata molto bene, con un Tiramisù in versione semifredda (quindi senza quelle odiose sbrodolature quali, a volte, si incontrano anche a Proseccolandia) che se la cava egregiamente. Abbiamo provato a farlo giocare con il gelato al caffè, ma le due componenti sono rimaste ognuna sulle rispettive posizioni. Tant'è, nessuno è perfetto.

I vari teatrini più o meno ghiottoni o di passo, si compongono e ricompongono ai singoli tavoli.
Del brianzolo Elio Sironi abbiamo ricordi di un mestolo che ha lavorato per molti anni sulla Costa Smeralda, poi chiamato qui, a portare il sole in tavola anche quando fuori lè il nebiùn.

Abbiamo percepito presenze di una cucina mediterranea vista da varie angolazioni (leggasi sui Morsi d' ouverture), le padanità sono presenti senza grevità (leggi la Zucca); la romanità è ben ricordata (orecchiette e galletto) ovviamente priva di scivoloni trasteverini.

Insomma, una Cucina che abbiamo annusato di buon livello, nello stile della casa. Addirittura, ci è sembrato di ravvisare una certa impronta personale nella costruzione del piatto (una base, gli ingredienti principali, il contorno a cappello), anche se qua si rischia di degenerare nel sibaritismo del design edibile.

Bulgari è un locale gratificante che per chi desidera conciliare riconoscibilità sociale e appagamento di status senza necessariamente indossare il cilicio attorno al palato.
Bulgari non fa rimpiangere della scelta nemmeno quegli sciupapiatti che godono prevalentemente di Trippe e Cassouela, irregolari di gola pur "coperti" da doppiopetto arcoriano e cravatta di marinella.
Bulgari è un ottimo biglietto da visita del miglior made in Italy per i pellegrini dello shopping, detti anche fashion victim, che giungono ivi da Okkaydo come da Friburgo.
Non solo.
Bulgari può essere uno di quei luoghi per l' acchiappo di gola, laddove a qualcuno gli venga voglia di fare le fusa ("poi" possibilmente ricambiato) con la sua gatta del momento.

BULGARI

Via Fratelli Gabba, 7

MILANO

Tel. 02 - 805805233

www.bulgarihotels.com

Non chiude mai.

Menù del giorno a 38€

Cuenta media a ca. 80€

 

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Categoria: Schede Ristoranti

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